IL BAGNO DI GONG: intervista a Daniela Pin (Master Gong)
IL BAGNO DI GONG
Intervista a Daniela Pin (Master Gong, insegnante di Yoga)
Oggi ho incontrato per voi Daniela Pin: un'insegnante di Yoga straordinaria e Master Gong.
Oggi parliamo di bagni di suoni; una disciplina molto particolare, molto bella che lascerò spiegare a Daniela affinché voi possiate scoprirla insieme a me.
Premetto che questa intervista è veramente spontanea. Non conosco questa disciplina. Sono estremamente curiosa di sapere di che cosa si tratta e di come si può raggiungere il Benessere attraverso questa disciplina. Posso chiamarla così?
Daniela: si disciplina, come ad esempio lo yoga, la meditazione, il Reiki o qualsiasi altra disciplina olistica con cui raggiungere il proprio Benessere.
Innanzitutto vorrei anche dire che non è che una disciplina che ti da il Benessere. Tu devi essere convinto e coerente di iniziare un percorso dentro te stesso. Non è tanto la disciplina che tu scegli a darti il Benessere. "Faccio una seduta di bagni di gong e risolvo il problema". Non è così. Devi sapere che è un percorso. Non è una lezione di yoga, una sessione di bagni di suoni, o una seduta di Reiki a risolvere il problema, il fastidio o il malessere che in quel momento hai. Probabilmente neanche 10 sedute. Devono essere sempre e comunque allineate con te stesso, è un impegno, è un percorso che non dura un giorno e nemmeno un anno. L'abbiamo provato sulla nostra pelle.
Io non parlo tanto per quello che ho studiato, o per quello che leggi sui libri, anche perché poi la metà te la dimentichi, ma è il vissuto l'importante. Quello che ho fatto nel mio cammino e che ho provato. Se una cosa non la provo non la consiglio; Ma con una modalità: senza aspettative. Non devi pensare che questa disciplina ti risolva il problema, perché nessuno risolve il tuo problema dall'esterno. Innanzitutto sei tu che dal tuo interno risolvi quello che emetti. Tutto nasce da dentro.
Quello che viviamo all'esterno è semplicemente una proiezione di noi stessi che a volte non vogliamo accettare, o non lo vogliamo vedere perché è brutto o sembra brutto...
Arianna: ci vuole coraggio...
Daniela: esatto, però dobbiamo sempre mettere in discussione, o in dubbio, o porsi domande su se stessi. perché quello che nasce da noi è quello che viviamo all'esterno. Noi abbiamo ciò che già abbiamo, non possiamo avere ciò che non abbiamo perché non esiste.
Arianna: certo, i bagni di gong, o bagni di suoni, sono uno strumento che ti può dare beneficio, rilassamento...
Danilea: si, si può chiamare in entrambi i modi, ma perché si chiamano cosi? Si usano tantissimi strumenti, non è la sessione di campane o la sessione con il tamburo ma è la sessione di campane più il tamburo più il gong e tantissimi altri strumenti insieme. Sono strumenti molto antichi come ad esempio il gong e il tamburo, venivano usate da antiche popolazioni per curare.
Arianna: specifichiamo che sono le vibrazioni che producono i suoni di questi strumenti che vanno ad interagire con la nostra vibrazione...
Daniela: esatto. Noi siamo un'orchestra perché ogni nostra parte, ogni organo, ogni cellula, ogni tessuto ha una sua vibrazione e questo è documentato scientificamente.
Arianna: si, parliamo di fisica quantistica.
Daniela: si questa informazione la potete cercare sui libri. E' così. Per cui il fegato ha una sua vibrazione, lo stomaco ne ha un'altra, il cuore un'altra ecc...e se andiamo in distonia con qualcosa è chiaro che da li nasce il malessere di vari gradi. Se invece riusciamo a riarmonizzare la nostra orchestra/corpo allora tutto vibra in armonia, energia di Benessere.
Arianna: la sessione di bagni di gong come si svolge? tu hai tutti i tuoi strumenti, di svariato tipo, le persone arrivano, si sdraiano...
Daniela: si, se guardiamo la sessione pura di bagni di gong come funziona? Le persone ricevono, quindi quando arrivano si sdraiano con il proprio tappetino, ci si copre con una coperta perché il corpo durante le sessioni energetiche tende a raffreddarsi in quanto si scarica. La sessione, quella che conduco io, ma sono più o meno tutte così, dura un'ora il bagno di suoni, e poi normalmente faccio, sia prima che dopo, una parte di conoscenza e di condivisione nel caso in cui ci siano domande o se reputo necessario aggiungere o spiegare delle cose. Mediamente, in tutto, dura più o meno due ore.
Arianna: quando suoni vai ad istinto, ad esempio suoni prima uno strumento di un altro, oppure c'è una sequenza specifica da fare?
Daniela: Si può fare in entrambi i modi. All'inizio, quando studiavo, avevo il mio fogliettino con le sequenze poi piano piano lo dimentichi e vai a istinto. Questo sia con i suoni che con lo yoga. Se una cosa entra a far parte di te, non hai più bisogno di avere schemi e di prepararti prima.
L'unica cosa che preparo a priori per i bagni di suoni è decidere un argomento. Ad esempio per l'ultima sessione che ho fatto, due sere fa, ho lavorato sul buio. Ho fatto fare, in questo caso, un piccolo laboratorio di introduzione con una meditazione. Benda sugli occhi; sala buia, luce delle candele...questo per entrare in contatto con il buio. Siamo nel periodo di introspezione e ci allineiamo alla natura. Tutto sembra in silenzio; a riposo. Il buio spaventa. Ci sono state delle reazioni tipo " ma è tutto buio! Perchè la benda?" ma in realtà cosa ti può succedere?
Arianna: la perdita del controllo!
Daniela: la perdita di controllo e soprattutto "non vuoi affrontare una tua paura"!. Ma sappiamo che quando affronti le tue paure poi esse si dissolvono. Se abbiamo il coraggio di andare oltre e uscire dalla zona di comfort, ogni tanto, scopriamo che quello che pensavamo che non si potesse fare, si può fare o che una grossa paura in realtà non è niente. La mente ingigantisce molto i pensieri.
Arianna: cosa puoi provare ricevendo un bagno di gong? Rilassamento, introspezione...possono uscire delle emozioni?
Daniela: è tutto molto soggettivo. Quando introduco la sessione dico sempre: " questa è l'introduzione... poi ad ognuno arrivi ciò che deve arrivare"!
Arianna: fermo restando che non bisogna mai avere delle aspettative. Bisogna osservare e rimanere in ascolto di se stessi e delle emozioni che possono emergere.
Nel parlare con te mi è venuto in mente che in realtà un piccolo bagno di gong l'ho fatto. Qualche anno fa, in un centro benessere di Bologna, c'era questa prova di bagni di gong di mezz'ora ed io andai.
Ricordo che ci fu una persona che si risvegliò con qualche lacrima ma con il sorriso in viso. Si vede che era entrata in contatto con una sua emozione. Io fui infastidita dal dovermi risvegliare perché volevo stare li. Mi rilassai talmente tanto, la mente si spense. Mi sentii come al mare; quando fai il morto a galla e ti fai trasportare e cullare dalle onde. Ebbi la stessa sensazione. Mi sentii talmente bene e in pace..come se il suono mi avesse lavato via tutto il peso che avevo addosso. Questa fu la mia esperienza, seppur piccola, perché mezz'ora, rispetto alle due ore che fai tu, è nulla.
Daniela: come tu sai, e come tu sei, abbiamo messo nel nostro bagaglio formativo tante cose. Io parlo di yoga, parlo di suoni, ma in realtà gli strumenti che noi abbiamo, o che io ho a disposizione, sono tanti: il reiki, la cristalloterapia, e tanti altri canali che ogni tanto io uso. Ho scelto però di mantenere fissa la parte dello yoga e la parte dei suoni. Questo perchè? Per me il lavoro con i suoni è fantastico; è completo. Visto che tutto è vibrazione, ed entriamo in comunicazione anche con questo tavolino se volessimo. Il suono è vibrazione; come noi abbiamo i fotoni della luce abbiamo i fononi per il suono, per cui si spandono in ogni cosa, attraversano ogni cosa, arrivano dove devono arrivare senza barriere perché non ci sono ostacoli che possono impedire al suono di arrivare. Se nella meditazione ti addormenti smetti di meditare. Se nel bagno di suoni ti addormenti ti perdi la parte conscia, ossia le visualizzazioni, le sensazioni, le emozioni..ma il suono arriva lo stesso dove deve arrivare perché non c'è niente che lo possa fermare.
Arianna: mi fai pensare alla memoria dell'acqua..se prendiamo un vasetto pieno di acqua e lo sottoponiamo alla musica di Mozart e ne prendiamo un altro e lo sottoponiamo alla musica degli ACDC vediamo che le due molecole di acqua, quelle del primo vasetto e quelle del secondo, subiscono variazioni diverse. Quindi il suono ha un'influenza sulle nostre cellule; e noi siamo fatti per la maggior parte di acqua. Pensiamo a questo.
Daniela: esatto, noi siamo fatti di acqua per cui teniamo queste informazioni per giorni. Se fai un bagno di suoni il lavoro non finisce li, continua a lavorare dentro di te per giorni.
Arianna: è grandioso questo, se qualcuno volesse provare questa esperienza...dove ti può trovare? come ti può contattare?
Daniela: sotto i riferimenti di tutti i miei contatti. Normalmente giro, a Bologna e dintorni. Posso anche spostarmi. Faccio anche ritiri o se qualcuno vuole organizzare un pomeriggio di lavoro io mi sposto tranquillamente. Verrei volentieri anche in Sicilia ma è un pò più complicato portare gli strumenti visto che il gong è ingombrante. Mi apro a portare questa disciplina un pò ovunque ma perché è parte di me. Non è un lavoro. Abbiamo passato tutti la fase del lavoro normale, ma le sensazioni che ti da "fare qualcosa che è la missione della tua Anima" non te le da nient'altro. Chiamiamolo lavoro ma è un trasferire, un dare, un accompagnare. Ognuno nel bagno di suoni ha le proprie sensazioni. C'è chi vive la paura, e questo te lo posso dire perche le prime volte che senti dei suoni particolari la mente trattiene, percepisce il suono come allarme, come inquietante. Infatti ogni tanto faccio la battuta " non vi preoccupate la porta è chiusa a chiave da qua non ve ne andate" (ridiamo).
Oppure c'è chi ha visualizzazioni, chi ha ricordi e ritorna all'infanzia... Le reazioni sono di ogni tipo. E' chiaro che alla prima seduta le cose che emergono maggiormente sono: il rilassamento o la paura. Ma questo da cosa dipende? Dipende da cosa hai dentro, da cosa hai dentro in quel momento, da cosa hai vissuto in quella giornata.
Arianna: non vedo l'ora di venire a scoprire cosa ho dentro io..
Daniela: poi queste cose scivolano come se fosse acqua e pian piano vengono elaborate. Io cerco sempre di finire, non solo con il bagno di suoni, ma dare nelle condivisioni, per quello che io posso, un input, un seme, una piccola spiegazione per quello che uno ha vissuto. Si spera che da li si attivi anche la voglia di continuare un lavoro su se stessi e magari, anche se la mente non dovrebbe entrare in queste cose, dare una minima spiegazione.
Arianna: Daniela io ti ringrazio infinitamente
Daniela: grazie a te e grazie a voi
Arianna: per chi volesse provare questa esperienza lascio qui sotto tutti i contatti e...alla prossima intevista!




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