QUANTE VITE ABBIAMO? ECCO LA RACCOLTA DELLE MIE RICERCHE SU QUESTO TEMA

 QUANTE VITE ABBIAMO?


ECCO LA RACCOLTA DELLE MIE RICERCHE SU QUESTO TEMA


COME PUO' QUESTA CONSAPEVOLEZZA ALZARE L'ASTICELLA DEL NOSTRO BENESSERE?

Riscoprire “chi siamo”: tra vita precedente, anima ed evoluzione

In un mondo che tende a misurare tutto attraverso la logica, il tempo e la materia, cresce parallelamente l’interesse — anche scientifico — per dimensioni più sottili dell’esistenza: l’anima, la memoria di vite precedenti, l’evoluzione animica. Ma in che misura queste idee trovano riscontro nelle ricerche contemporanee? E perché, se vere, potrebbero diventare fonte di benessere?


vite precedenti


Ricerche sulle vite precedenti e sull’evoluzione animica

Un pioniere in questo ambito è Ian Stevenson, psichiatra che ha raccolto migliaia di casi in cui bambini affermavano di ricordare dettagli di una vita precedente: nomi, eventi, ambienti, persino la modalità della morte. Per esempio, in alcune centinaia di casi erano riportate corrispondenze tra segni di nascita o difetti fisici nei bambini e ferite o mutilazioni nella vita precedente affermata. (CLICCLA QUI PER APPROFONDIRE
Stevenson ha osservato che la maggior parte dei casi si manifestava in bambini di circa 2-3 anni che smettevano di parlare della vita precedente intorno ai 5-7 anni. (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)
Queste ricerche suggeriscono che — almeno per una parte dei soggetti studiati — si potrebbe parlare di qualcosa che va oltre la semplice memoria “normale”.

Un’altra fonte è Sandra Anne Taylor, autrice che esplora in particolare come le vite precedenti possano lasciare “impronte” nel nostro presente: blocchi emotivi, paure, schemi che sembrano non avere origine nella vita corrente. Nel suo libro The Hidden Power of Your Past Lives descrive come la consapevolezza di queste “memorie” possa diventare leva per liberarsi e crescere.  (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)

Gli studi di Brian Weiss e la terapia attraverso le vite passate

Un contributo fondamentale alla ricerca sulle vite precedenti viene dallo psichiatra statunitense Brian Weiss, ex direttore del dipartimento di psichiatria del Mount Sinai Medical Center di Miami. Inizialmente scettico, Weiss ha cambiato prospettiva dopo un caso clinico che ha segnato la sua carriera: una sua paziente, sotto ipnosi regressiva, iniziò a ricordare con precisione dettagli di vite precedenti e a guarire da fobie e disturbi cronici che non avevano spiegazioni nella sua biografia attuale.


Da quell’esperienza nacque il suo celebre libro Many Lives, Many Masters (Molte vite, molti maestri), pubblicato nel 1988, in cui documenta casi terapeutici in cui i pazienti, rivivendo memorie di vite passate, sperimentavano guarigioni emotive e fisiche significative. Le sue ricerche successive, proseguite per decenni, hanno coinvolto migliaia di persone e hanno contribuito a diffondere la regressione alle vite precedenti come strumento terapeutico, non solo spirituale ma anche psicologico.


Secondo Weiss, la memoria dell’anima conserva esperienze che trascendono la singola incarnazione, e riconnettersi a tali memorie permette di comprendere il senso dei rapporti, delle paure e delle sfide della vita presente. Questa prospettiva, oltre ad avere un valore clinico, rappresenta anche un ponte tra psicologia e spiritualità, mostrando come la consapevolezza dell’evoluzione animica possa favorire il benessere e la pace interiore.


Infine, nel panorama italiano / italo-internazionale, troviamo Fabio Marchesi che, con il suo testo La fisica dell’anima, collega concetti di fisica quantistica — fenomeni come l’esperimento della doppia fenditura o l’entanglement — all’idea di anima, invisibile, campo, continuità tra le vite. Egli propone che la fisica quantistica “dimostri” indirettamente l’esistenza dell’anima e della realtà oltre il visibile.  (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)
Naturalmente va sottolineato che l’approccio di Marchesi è più divulgativo/trasversale e meno tradizionalmente “scientifico” rispetto a Stevenson, ma risulta comunque interessante dal punto di vista di una connessione tra scienza e spiritualità.

vite precedenti


Qualche osservazione critica

  • Le ricerche di Stevenson sono state oggetto di elogio per l’ampiezza e la sistematicità, ma anche criticate: ad esempio il fatto che molti casi provengano da culture che già credono nella reincarnazione, o che alcuni dettagli possano essere influenzati da suggestione o memoria implicita. Scientific American+1

  • Le statistiche globali mostrano che la credenza nella reincarnazione non è ancora maggioritaria ovunque: un rapporto del Pew Research Center su 35 paesi rileva che la media di adulti che credono che le persone “ritorneranno in questo mondo ancora e ancora” è circa il 33%. Pew Research Center+1

  • Detto ciò, esistono fonti che indicano cifre più alte in certi studi (“oltre il 50% nel mondo” in un campione internazionale) ma va verificata la metodologia. reincarnate.life+1

  • In altre parole: sì, la credenza è diffusa, ma non ancora così che “più della metà del mondo” lo crede, se consideriamo dati robusti e recenti (anche se in alcune aree geografiche è chiaramente superiore).


vite precedenti


Come questa consapevolezza può portare benessere

Se accettiamo l’idea che l’anima esista, che l’individualità non sia riducibile al solo corpo e che ci siano “vite precedenti” o almeno una continuità della coscienza, allora cambiano profondamente alcuni paradigmi:

  • Significato dell’esistenza – Sapere (o credere) che questa vita non è l’unica, che c’è un “da prima” e potenzialmente un “dopo”, può ridurre l’ansia legata al “finiamo qui” o all’idea che tutto sia casuale.
  • Responsabilità animica – Se esiste una evoluzione dell’anima, possiamo vedere le difficoltà, le relazioni, le sfide anche come opportunità di crescita, non solo come “sfortuna” o “errore”.
  • Relazioni e empatia – Se le persone sono vissute in altre forme o vite, allora la percezione dell’altro può ampliarsi, vivendo più facilmente il rispetto, la cooperazione, una visione più ampia dell’umanità.
  • Riconciliazione del passato – Il lavoro su vite precedenti (tramite consapevolezza, meditazione, regressione) può aiutare a liberare blocchi, paure, schemi ricorrenti che “non sembrano avere origine” nella vita attuale, come suggerito da Sandra Anne Taylor.
  • Integrazione scienza-spiritualità – Per chi è razionale o scientificamente orientato, la connessione proposta da Marchesi (tra fisica quantistica e anima) può offrire un ponte: la materia non è solo “solido e finito”, ma un campo, un’energia, un potenziale.
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Considerazioni finali ed esperienza personale

Certamente queste tematiche richiedono un approccio aperto ma critico: non si tratta di accettare tutto acriticamente, ma di guardare le ricerche (anche se emergenti) e interrogarsi su cosa significhi “vita”, “coscienza”, “anima”.

L'approccio al denaro, i loop legati alle relazioni, l'approccio al lavoro...
La meditazione della Taylor, che porta ad osservare le vicende delle vite passate e a sanarle, è stato un viaggio incredibile. Associata alla radiestesia e al Metodo Magrin sono state la ricetta vincente di una guarigione Emozionale profonda.


Ho provato a svolgere la meditazione della Taylor con mio figlio di 7 anni. Essendo particolarmente "aperto" e sensibile a queste tematiche, abbiamo deciso di andare ad esplorare le sue vite passate.
Durante la meditazione mi ha descritto un uomo e una donna vestiti con tuniche o camicioni rossi e bianchi. Dopo di che mi ha detto di vedere una bandiera rossa con una stella verde al centro.
Non conoscendo nessuno dei due le bandiere di tutto il mondo siamo andati a cercare se potesse esistere una bandiera di questo tipo. Ebbene la bandiera era quella del Marocco.
Ciò non testimonia in modo certo e scientifico che mio figlio abbia vissuto una vita in Marocco, ma è curioso come abbia visto chiaramente una bandiera di cui non era assolutamente a conoscenza.


Perchè una ricerca sia scientificamente valida deve essere misurabile e ripetibile. Sinceramente non ho bisogno di questi canoni per credere al fatto che abbiamo più vite. Mi sono bastati i risultati ottenuti dal lavoro fatto sulle mie vite passate e dalla logica presente dietro il fatto di reincarnarci per evolvere dando senso a tutto ciò che ci accade. 
La
radiestesia è un mezzo meraviglioso per andare a sanare e guarire i traumi delle vite passate, è un termometro e una guida eccezionale che solo dopo averla sperimentata non ho alcun dubbio a proposito.

Penso anche che se veramente fosse provata questa teoria, molte istituzioni sarebbero messe in crisi, come la Chiesa ad esempio. Cadrebbero quei poteri che ci tengono in pugno rendendoci dipendenti dalle loro credenze a noi imposte.

La concezione del  mondo cadrebbe, andrebbero completamente ridiscusse molte dinamiche e giochi di potere. Sarebbero talmente tanti i cambiamenti a livello collettivo che per contenerli meglio rimanere nelle vecchie credenze popolari. Conviene a pochi, ma questi pochi hanno in mano tutto il potere.


Dedico questa ricerca a mia sorella, che con la sua curiosità e le sue domande, ha fatto nascere questo articolo frutto di studi e ricerche compiute da me negli ultimi anni.

Per quanto mi riguarda, ho fatto meditazione sulle mie vite passate, le ho analizzate e ho guarito traumi attraverso la radiestesia vedendo concretamente la modifica della realtà attuale ed eliminando completamente lo stato emozionale che esse comportavano dentro di me.


AryKim
Ricercatrice di Crescita Personale
Master Reiki Usui e Karuna
Operatore Olistico

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